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Giovanni Ferrari

Guida Galattica – Wah Wah Music Fest 2024

Guida Galattica – Wah Wah Music Fest 2024

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Giovanni Ferrari

Alberto Gargioni: voce e chitarra 

Lorenzo Marzocchi: chitarra e voce 

Marcandrea Punzetti: tastiere 

Eleonora Maria Catalano: basso 

Alessandro Padricelli: batteria

“Indie-pop gourmet per palati raffinati”: così si descrivono i Guida Galattica, una giovane band di Ferrara e dintorni nata nell’inverno 2023 che si unirà a noi giovedì 15 agosto sul palco del Wah Wah Music Fest. Dal primo live nel marzo 2024 hanno molto a cuore l’esperienza dal vivo, così abbiamo fatto due chiacchiere per saperne di più.

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Chi sono i Guida Galattica?

Alberto: Siamo una band principalmente indie-pop, ma abbiamo contaminazioni dal rock, pop, cantautorato, blues… non dico che facciamo blues eh, però per come suona Lore un po’ di blues si sente, è di quella scuola.

Come nasce questo progetto?

Alberto: nasce per il mio bisogno di rendere vivi i miei pezzi. Avevo iniziato a produrli nel mio studio finché è arrivato il momento di suonarli e portarli dal vivo. Ovviamente non potevo riuscirci da solo, quindi ho iniziato cercando nella scuola di musica e grazie a conoscenze e pazienza abbiamo messo su una band. Alla fine il progetto ha assunto una dimensione molto più grande di quello che mi aspettavo, poteva essere un semplice “suoniamo le mie canzoni” poi è diventata una cosa molto più collaborativa.

La formazione è cambiata nel corso del tempo.

Alberto: per varie ragioni abbiamo avuto delle parti scoperte, siamo riusciti a coprirle quasi tutte ormai. Diciamo che membri fondatori siamo io, Marcandrea e Lorenzo. alla fine c’è bisogno di un clima favorevole di lavoro, bisogna che ci sia chimica oltre alla volontà fisica ed alla bravura, in fondo è un progetto impegnativo che richiede del tempo, e bisogna darglielo.

Cosa rappresenta questo progetto per ognuno di voi? Vi ritrovate nella musica e nei testi?

Marcandrea: a dir la verità questo non è proprio il mio genere, ma sono uno che si adatta molto ed è nata come una possibilità di avere un gruppo e poter suonare e mettermi in gioco. Io vengo da un’esperienza di musica classica ed ero abituato a suonare da solo, poi ho iniziato a suonare musica moderna dopo la laurea e con il tempo dalla mia parte ho deciso di iniziare questo progetto.

Lorenzo: io mi ci ritrovo molto, prima di entrare nella band ho avuto un periodo un po’ travagliato con lo strumento, diversi tira e molla, ma poi ho deciso di giocarmela. Musicalmente ho cercato di lasciare la mia impronta, ma alla fine tutti reagiamo in questo modo, cinque teste sono comunque meglio di una o due. Mi ci trovo bene, mi ci rispecchio, parla di quotidianità.

Eleonora: io prima ero una fan, in prima fila ai concerti a cantare le canzoni e adesso eccomi qua. Avevo già studiato, insomma. Da un lato sono un po’ scocciata che non sono più nel pubblico perché mi divertivo ai loro live, dall’altro contentissima perché adesso le suono io e mi diverto anche di più. Sono entrata da poco e principalmente lo scopo è provare questa esperienza, suonare e divertirmi, ma il progetto mi sta a cuore e non dubito che in futuro diventi qualcosa di più serio.

Alberto: fin da quando sono piccolo sento il bisogno di esprimere, creare e ho sperimentato varie cose, mi è capitato di scrivere, sceneggiature e poi ho iniziato a comporre musica strumentale. Quando ho cominciato a prendere lezioni di canto ho sentito il bisogno di scrivere, inizialmente in inglese, poi dopo anni ho cambiato genere e ho iniziato a scrivere in italiano.

Alessandro: io sono uno dei membri più “nuovi”, sono due o tre mesi che ho cominciato a suonare con loro. L’esperienza sicuramente mi sta facendo crescere, sia come musicista che come persona. Io studio al conservatorio, che però non ti dà tutte queste possibilità di suonare dal vivo, almeno per quello che faccio io. Ho notato la differenza, rispetto a band con cui ho suonato in passato, di quanta passione ci sia. Al di fuori di trovarsi e provare, c’è molto lavoro dietro. Spero che al di là dei miei continui ritardi gli altri si trovino bene con me.


Cosa ci si può aspettare da un vostro live?

Lorenzo: intanto è musica dal vivo, poi è qualcosa di diverso che non si sente in giro.

Alberto: in italiano soprattutto, così non c’è la scusa “mah non ho capito”. Ci teniamo molto che i testi siano chiari.

Lorenzo: esatto. Poi siamo in cinque, siamo belli, ci divertiamo, quindi dovreste venire e divertirvi anche voi. Ascoltare un po’ di musica interessante, nuova, fresca.

Alberto: nei pezzi poi c’è una grande cura nel dettaglio, siamo maniacali.

Eleonora: anche se qualcuno ci conosce già, il repertorio che abbiamo online e quello che facciamo dal vivo sono piuttosto diversi: in live cerchiamo di arricchire, di uscire dai binari. Per non parlare del fatto che ci sono dei brani inediti, devi venire per forza ad ascoltare.

A proposito di live vs online, qual è la vostra opinione sulle piattaforme di streaming musicale?

Alberto: tutto il mercato musicale attuale è un po’ un casino. C’è un’offerta spaventosa rispetto al passato, che da un lato è positivo, dall’altro è venuta fuori una quantità di spazzatura inimmaginabile ed è difficile farsi strada. Lo streaming poi si basa sulle meccaniche dei social, quindi è estremamente tossico  e mette in primo piano solo gli ascolti, l’equivalente dei like e dei followers. In realtà questi numeri significano poco perché i veri fan sono spesso una frazione degli ascoltatori totali. Sarebbe bello divertirsi e basta facendo musica, ma bisogna tenere d’occhio anche tutto l’aspetto marketing che ci sta intorno.

Eleonora: comunque divertirsi facendo musica oggi è un’arma a doppio taglio. Se ci preoccupassimo solo di far uscire canzoni senza pubblicare niente sui social sarebbe quasi impossibile emergere. Ormai pubblicare canzoni è estremamente facile che tutti possono farlo…

Lorenzo: è anche facile perderle, perché non sono più tue: tu ti sbatti tanto e poi un tizio a caso può segnalare per copyright e le piattaforme per evitare beghe legali la tolgono senza indagare.

Alberto: è diventato molto volatile, oggi la tua musica c’è ma magari domani non esiste più. Se ci fossero i dischi nelle case delle persone non sarebbe possibile portarli via.

Alessandro: anche gli ascoltatori sono cambiati. Avendo la possibilità di ascoltare così tante cose diverse ovunque tu sia, è proprio difficile che qualcuno riesca ad arrivare a te. Come artista sei costretto a fare qualcosa di veramente assurdo per spiccare.

Marcandrea: speriamo in un’etichetta. Ci stiamo rendendo conto che senza un’etichetta non si combina niente.

Un ultimo annuncio da fare, un’informazione di servizio?

Alessandro: viva il rock.

Lorenzo: viva la musica dal vivo, suonata, e preparatevi che stiamo arrivando.

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