“Ostinato I” e “Senza tempo” sono questi i due brani racchiusi nel Piccolo Album il nuovo lavoro nato dalla collaborazione tra il batterista bolognese Riccardo Frisari e il polistrumentista siciliano Saverio Vita pubblicato il 3 Giugno.
Un breve racconto sonoro che, accompagnato da supporto visivo riesce ad accogliere l’ascoltatore nell’universo degli artisti e allo stesso tempo racchiude in soli due brani quella quotidiana sfida che affronta chi dedica la propria vita alla musica.
Ci è sembrato interessante andare a scoprire a tramite questa intervista la visione, le immagini ed i percorsi che hanno influenzato le scelte di quest’opera.
Come è nata la vostra collaborazione?
Saverio: Presto detto! Da diversi mesi sono impegnato nella produzione del mio primo disco cantautoriale e nel luglio del 2019 avevo bisogno di un batterista. Giuseppe Risitano, mio caro amico e batterista geniale in diverse formazioni jazz, era per me la soluzione perfetta, ma avevamo bisogno di una persona altrettanto preparata e sensibile per registrare le sue take, e che capisse il senso generale del progetto. Su consiglio di Risitano, la scelta è caduta (a occhi chiusi) sul buon Riccardo, che è riuscito a mettermi a mio agio, a creare un ambiente amichevole ma operativo. Insomma, in poco tempo siamo diventati amici.
Riccardo: Sì esatto, in quell’occasione ci siamo confrontati e abbiamo visto che, oltre ad orizzonti umani comuni, avevamo gusti e idee molto simili. Ci siamo ripromessi di lavorare insieme e, alla fine è capitato: ho ascoltato il suo album Terzo piano e lì ho trovato un brano sul quale avrei voluto lavorare. A mia volta, ho preso un mio vecchio pezzo lasciato nel cassetto e gli ho proposto di produrlo. Ed eccoci qua.
Pubblicare un album di due canzoni è una scelta atipica e coraggiosa specialmente chiamandolo “Piccolo Album”. Da dove derivano queste scelte?
Riccardo e Saverio: In realtà non crediamo che si tratti di coraggio, ma semplicemente di esigenza. Ostinato I e Senza tempo li abbiamo chiamati, da subito, “le bomboniere”. I pezzi ci sono piaciuti così tanto… non volevamo aspettare mesi per buttarli nella mischia: avremmo dovuto infatti aspettare troppo per confezionarne altri così rifiniti. Sono pezzi che abbiamo scritto e prodotto sentendo, a ogni passo, il piacere di scriverli e produrli. La nostra idea era offrire una musica che non fosse frettolosa, nevrotica, ma meditativa e profonda. Avevamo due brani e questo era sufficiente per iniziare a lavorare. Volevamo curare i dettagli al massimo senza l’ansia del “dover produrre”. Il titolo poi è venuto da sé, durante una telefonata. Forse dalla musica non si evince troppo, ma siamo due cretini, quando ci sentiamo ridiamo come matti. In questo contesto, parlando del disco, ci siamo detti che era il nostro “piccolo album”. Poi siamo diventati un po’ più seri, e abbiamo capito che questo concetto – fare musica col piacere di farla senza pressioni – poteva essere veicolato con questo titolo.
Come si è svolto il lavoro su questo disco? (Home recording, registrazione a distanza)
Riccardo: Il brano di Saverio era già inserito in un suo precedente lavoro di piano solo. Il mio era stato scritto e registrato anni addietro. Abbiamo deciso di aggiustare il tiro ed aggiungere parti e strumenti. Il tutto è stato fatto a distanza nei rispettivi studi per poi girarci provini e bozze fino alla conclusione.
Saverio: Poi siamo stati attenti nel dividere il nostro lavoro: io mi sono occupato del mix e della copertina, Riccardo si è concentrato sui video, sui quali, non essendo noi videomaker, abbiamo passato più tempo che sulla musica.
Che collegamento esiste tra video e canzoni?
Riccardo: Mi piaceva l’idea di una narrazione visiva che accompagnasse la musica, cosa che oramai trovo imprescindibile. Le immagini hanno il potere di avvicinare l’ascoltatore all’idea del compositore, farlo entrare meglio in sintonia col messaggio della composizione.
Saverio: Volevamo semplicemente raccontare, con la musica, quel che avevamo dentro ma anche intorno. I video seguono questo orizzonte: infatti le riprese mostrano chiaramente la pavimentazione dei portici di Bologna, l’autostrada che Riccardo spesso percorre, i dintorni del mio quartiere e il porto di Messina. Perché io vivo a Bologna, come Riccardo, ma in questi mesi sono in Sicilia.
Che immagine evocano in voi questi due brani?
Saverio: I titoli dei brani sono chiari su questo. L’ostinato, in musica, è la ripetizione di un pattern, ma nella vita è la disposizione di una persona nel perseguire un obiettivo, che in questo caso è il raggiungimento di una dimensione di serenità. Senza tempo è invece una canzone d’amore, sospesa sul tempo della quotidianità. Più che immagini, questa musica mi evoca pensieri e ricordi. Sono pensieri “mediterranei”, e questo credo possa condurre a delle immagini.
Riccardo: Piccole cose, appunto, come mani, orizzonti, strade, presenze ma anche assenze. Le strade, il mare e le nostre città. Gli elementi di una vita quotidiana, semplice ma ricca di tutte le sfumature.
Possiamo aspettarci un “Grande Album”?
Riccardo: Direi di sì, visto che stiamo già lavorando, con moltissima calma, per espanderlo. Nuovi brani originali e almeno due pezzi classici reinterpretati. Questo nostro Piccolo album è già un album a episodi o meglio, visto che siamo datati, un romanzo d’appendice.
Vi piacerebbe se uno di questi brani venisse utilizzato in un film e se sì quale potrebbe avvicinarcisi?
Riccardo: Assolutamente sì! Quando scrivo ho sempre in mente delle immagini, come fotografie animate. Le “vedo” su fotogrammi in bianco e nero, vecchi film muti, scene oniriche felliniane e in Eternal Sunshine of the Spotless Mind
Saverio: Sono d’accordo con Riccardo. I pezzi in effetti sono molto cinematici. A me sembra che siano sia romantici che meditativi e credo che Eternal Sunshine of the Spotless Mind sia una bella sintesi.
In questo momento storico di iperproduzione e di massificazione della musica arriva il Piccolo Album, un disco che senza pretese vi invita a fermarsi 6 minuti per ascoltare una musica leggera e allo stesso tempo profonda mentre sorteggiate un bicchiere di vino o compilate la vostra lista dei sogni ancora da realizzare.
Raffaele Cirillo, Vittorio Formignani
Potete ascoltare il Piccolo Album qua: